Arte Marziale del TAO

Approfondire la filosofia taoista significa conoscere l’arte marziale del Tao. Alla base delle arti marziali cinesi ci sono diverse filosofie e vie di pensiero, alcune strutturate come religione, altre come codice etico e morale. Il Taoismo, il Confucianesimo e il Buddhismo sono i tre principali “mezzi” grazie ai quali, per la cultura cinese, l’uomo può evolversi nelle due dimensioni che gli appartengono e che deve riscoprire: quella interna e quella più esterna.

L’arte marziale del Tao e le scuole di pensiero cinesi

Quando si parla di pensiero cinese si vanno a toccare le diverse filosofie orientali che hanno influenzato la Cina nei periodi storici che si sono susseguiti nel tempo.

Alcune di queste scuole di pensiero si sono perse mentre altre sono state studiate ed approfondite. Nell’ambito delle arti marziali hanno rappresentato un vero e proprio punto di riferimento da cui poter trarre regole e precetti per la pratica marziale.

Lo scopo principale di queste filosofie e di guidare l’uomo verso equilibrio e perfezione tra mente, anima e corpo. Le principali correnti di pensiero che esprimono questo concetto di sinergia e perfezione sono, come detto nell’introduzione, il Taoismo, il Confucianesimo e il Buddhismo.

L’uomo è grande…

Ma cosa rende grande l’uomo?

L’essere umano è potenzialmente perfetto rispetto agli altri esseri viventi perché si esprime attraverso due dimensioni che gli appartengono, quella interna e quella esterna.

Molto spesso capita però che l’uomo perda la capacità di esprimersi attraverso l’una o l’altra dimensione. Perde la bussola e il suo equilibrio mente-corpo.

Può capitare che non si riesca a seguire la propria via interna ovvero si perde contatto con il proprio sè più intimo. Dialogo e percezione interna di se stessi devono essere coltivati attraverso pratiche meditative ed introspettive.

Nel costante allenamento del corpo e nella giusta alimentazione, risiedono invece le virtù esterne.

L’arte marziale del Tao

Tutti i principi del Tai Chi Chuan si rifanno ai precetti taoisti. L’immagine della sfera che ruota e cambia costantemente direzione, rispettando la sua integrità geometrica nelle distanza degli infiniti punti dal centro, si contrappone all’utilizzo dei movimenti a spirale che non hanno direzione prefissata.

Senza fine, senza inizio e senza una direzione fissa, la spirale è probabilmente l’intellettualizzazione più efficace per capire quanto strettamente legata all’Arte dei Mutamenti taoista sia la pratica del Tai Chi

Lao-tzu, il fondatore del Taoismo interpretò in senso mistico e metafisico l’importanza dell’equilibrio tra gli elementi come l’unione di tutte le cose dell’universo.

E tutti i gran maestri del passato, contribuirono ad arricchire quest’arte marziale interna attenendosi costantemente a quanto teorizzato dai monaci taoisti, senza mai scostarsi dai concetti fondanti di questa filosofia, arricchendone ed evolvendone l’essenza in ogni epoca.

Praticare l’arte marziale del Tao

Nell’alternarsi infinito di Yin e di Yang praticare il Tai Chi Chuan, diventa semplice e complesso. Semplice capire cosa sale quando qualcosa scende, difficile attuare questa separazione mantenendo integrità fisica, mentale ed emotiva. Unire l’esterno e l’interno, nutrirli separatamente, usarli come uno.

Rilassati ma mai lassi, calmi ma sempre pronti all’azione, seta fuori ma acciaio dentro, unire imparando a separare, sono concetti che si afferrano e si perdono costantemente nella pratica, perchè sono esattamente strutturati per questo: apprende per poi perdere, capire per poi porsi il dubbio seguente. Non è già mutamento perpetuo questo?

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